Questo paesaggio bretone, dipinto durante un soggiorno a Le Pouldu in Bretagna, è una delle opere più affascinanti del periodo sintetista di Paul Gauguin. Il pittore ha lasciato Pont-Aven per stabilirsi nel piccolo porto di Le Pouldu dove spera di ritrovare la serenità necessaria per dipingere gli splendidi paesaggi circostanti. Paul Sérusier, Jacob Meyer de Haan e Charles Filinger lo seguono per condividere le sue stesse esperienze. Vivono tutti e quattro sotto lo stesso tetto: dalle interminabili discussioni sulle loro comuni ricerche pittoriche nasce il sintetismo.
Questo paesaggio tipicamente bretone è l'occasione per sperimentare nuove tecniche. Gauguin suddivide il suo quadro in diverse aree cromatiche che si incastrano le une nelle altre. In primo piano, il carminio di un boschetto di fiori si accosta al verde acceso di una zolla erbosa. La camicia blu, i pantaloni scuri e il cappello arancione di un contadino creano un nuovo mosaico di toni. In secondo piano, dominano larghe fasce di colore: viola per la facciata della costruzione, rosso-arancio e grigio ardesia per il tetto. Le direttrici verticali degli alberi scuri che si levano verso un cielo livido interrompono queste distese orizzontali di colore. Sulla destra, una contadina dal vestito multicolore e un cavallo nero si stagliano sullo sfondo rosa salmone. Qui l'influenza impressionista scompare a tutto vantaggio di una nuova pittura che possiamo definire sintetista e decorativa, in cui il soggetto importa meno della visione del pittore. Gauguin vuole dare vita ad un'arte ragionata, in cui le sensazioni vengano filtrate dalla mente prima di cadere sulla tela.
“Ingresso di fattoria” sarà un modello per la pittura dei futuri nabis, in particolar modo di Pierre Bonnard e Edouard Vuillard.
